Mimì Quilici Buzzacchi: Italia Antica e Nuova – Incisioni degli anni ferraresi (1927-1943)

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Sabato 1° aprile alle ore 17,30 verrà inaugurata alla Idearte Gallery di Ferrara, via Terranuova 41, la mostra intitolata Mimì Quilici Buzzacchi, Italia Antica e Nuova. Incisioni degli anni ferraresi (1927-1943).

 

Martedì 4 aprile alla Sala dell’Arengo, Palazzo Comunale di Ferrara, alle ore 17,30 Lucio Scardino terrà una conferenza di presentazione dal titolo Mimì Quilici Buzzacchi e l’arte ferrarese fra le due guerre mondiali.

Introdurrà Anna M. Quarzi, presidente dell’Istituto di Storia Contemporanea.

 

La mostra alla Idearte Gallery di Mimì Quilici Buzzacchi (Medole 1903-Roma 1990), presentata dal critico e storico dell’arte Lucio Scardino, propone per la prima volta alla visione diretta le dieci grandi xilografie composte tra il 1932 e il 1938 contenute nella Cartella Italia Antica e Nuova edita da Mardersteig a Milano nel 1939 con lettera di presentazione di Ugo Ojetti.

A conferire spessore storico alla mostra saranno esposte anche opere anteriori e a conclusione del ciclo degli anni ‘30: dalla stampa a due colori Lavori al Canale Boicelli del 1927, viva espressione dello spirito costruttivo di quel momento, all’assai nota Leggenda ferrarese del 1943, quasi premonizione dell’imminente fine di un’oscura e dolorosa fase della storia cittadina.

 

La mostra, intitolata Italia Antica e Nuova, tende a sottolineare le due anime dell’artista, che nel campo della grafica seppe unire ad una tecnica eccezionale una particolare capacità di sintesi espressiva. Un linguaggio quello che si riscontrerà nelle opere in mostra non estraneo alle ricerche di una irrequieta modernità, ma anche interessato al senso classico degli spazi storici della città italiana.

“Ciò è evidente -sostiene Lucio Scardino nella sua presentazione- nella cartella Italia Antica e Nuova che le presentò il celebre critico Ugo Ojetti, dove i volumi dei monumenti e dei paesaggi assumono un’aura mitica, solenne e dai ritmi taglienti, intrisa di una sorta di aulico senso del ‘metafisico’, non soltanto inteso nel senso dechirichiano”.

 

Va infine considerato che Mimì Quilici Buzzacchi ha attraversato tutto il Novecento consapevolmente da autodidatta, ma praticando sin dai suoi esordi, poi dirigendo la Pagina dell’arte del “Corriere Padano”, un continuo confronto con i più noti protagonisti della cultura del suo tempo.

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